Il concetto di "Yarak"
- Dr. Andrea Nittoli
- 23 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Quanti pasti al giorno dovremmo fare? La risposta (che non vorrai, ma che ti serve)
Quante volte hai sentito dire: “Mangia 5 pasti al giorno!”, oppure “No, meglio il digiuno intermittente, salta la colazione!”?E magari qualcun altro ti ha detto che l’unica cosa che conta sono le calorie, quindi se vuoi mangiare solo una volta al giorno, vai pure.
Ecco, spoiler: nessuna di queste risposte è completamente giusta… né completamente sbagliata.
La verità è che non esiste un numero magico di pasti al giorno che funzioni per tutti. Il nostro corpo non è un algoritmo da seguire, ma un sistema vivo che cambia continuamente. Per questo motivo, più che seguire un piano rigido, ha senso imparare ad ascoltare i segnali che ci dà.
Il concetto di Yarak (e cosa c’entra con noi)
Nel mondo della falconeria, c’è un concetto affascinante chiamato Yarak.
Indica uno stato di attivazione perfetto: il falco è affamato, ma non stanco. È lucido, veloce, concentrato. Insomma, pronto a cacciare.
Se è troppo pieno, non si muove. Se è troppo affamato, è debole.
Serve l’equilibrio giusto.
Noi non siamo falchi e perciò cerchiamo di tradurre questo in termini “umani”:
Se hai fame → non mangiare
Se hai stanchezza → bevi acqua
Se hai fame + stanchezza → mangia
Sembra un paradosso, ma è proprio questo il punto: capire di cosa hai davvero bisogno prima di decidere cosa fare. Quante volte, ad esempio, confondiamo la stanchezza con la fame? O ci sentiamo "scarichi" e pensiamo subito al cibo, quando in realtà basterebbe un bel bicchiere d'acqua e una pausa?

Allenarsi a riconoscere la fame (e a distinguere le sensazioni)
Un esercizio semplice ma potentissimo è quello di valutare la propria fame su una scala da 1 a 10.
1/10 – Hai una lieve percezione di fame, come una spinta sottile.
5/10 – La fame si fa sentire, potresti mangiare ma non è urgente.
9/10 – Fame vera, seria, il corpo la pretende.
Questo tipo di “auto-check” ti aiuta a non mangiare per noia, stress o abitudine, ma perché il tuo corpo te lo sta effettivamente chiedendo. E no, non è sempre facile all’inizio. Ma migliora col tempo.
Dalla regola al buon senso: il vero obiettivo
Molte persone cercano regole perché pensano che le renderanno più disciplinate, più “in controllo”, la realtà è che troppe regole ti staccano da te stesso. Seguire rigidamente “3 pasti + 2 spuntini” o saltare sistematicamente la colazione non ti insegna nulla su come funziona davvero il tuo corpo. Mangiare bene non significa “rispettare uno schema”, ma sviluppare un senso interno di orientamento: quando ho fame, quando ho energia, quando ho bisogno di fermarmi.
Sì, ci saranno momenti in cui sbaglierai. Magari mangerai troppo o troppo poco. Ma anche questo è parte dell’apprendimento.
Quindi: quanti pasti al giorno?
Dipende! (Non vuole essere una risposta comoda)
Dipende dal tuo ritmo circadiano, da quanto ti muovi, da che lavoro fai, da come dormi, da quanto sei stressato… e da mille altre cose. L’importante non è il numero, ma lo stato in cui sei quando mangi.
Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di mangiare quando siamo in “Yarak”, ovvero:
presenti
svegli
energici
affamati al punto giusto
Quando inizi a vivere l’alimentazione così, succede qualcosa di importante: smetti di essere in guerra col cibo e inizi a usarlo per quello che è – energia, nutrimento, alleato.
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